Certo gli italiani sono unici!!!Ogni volta ci cascano,senza nemmeno darsi il tempo che necessita per dimenticare la precedente mazzata...
Esigono di essere presi per il cu.. subito!!!!. Dopo Berlusconi, Monti.Il nuovo messia che trasforma tutto ciò che tocca in liquame allo stato solido.Questo governo,la cui cultura ci mostra una destra becera e classista dal volto presentabile,qualsiasi cosa si proponga di fare,regala la certezza che sarà una fregatura per le persone oneste:lavoratori,pensionati, disoccupati,precari,o studenti che siano. E non ci voleva molto a capirlo,io l'avevo previsto il giorno della nomina di Monti(LEGGI LINK:Continuamo a fare opposizione)Ciò nonostante,il popolo apprezza,perché il mantra dell'informazione ci dice che l’Italia è di nuovo apprezzata all'estero.E si sa che l'orgoglio patriottico val più della pagnotta.Sicché,si prende per buona l’ennesima bufala.Mentre di fatto,in realtà, all'estero ci considerano esattamente come ci consideravano un anno fa,un decennio fa, come ci hanno sempre considerati:un popolo di cialtroni,la cui classe dirigente politica è stata commissariata da un curatore fallimentare massone,espressione del quasi centenario garante della casta delinquenziale politica. Mafiosi allo stato puro. L’ultima questione con gli inglesi(Lamolinara) certifica la considerazione di cui godrebbe questo governo,qualora ve ne fosse bisogno. Quindi secondo voi le riforme Monti-Fornero ci hanno portato fuori dalla crisi con equità come promesso ? No. Lo spread si è abbassato notevolmente solo dopo il temporaneo salvataggio greco,e resta ancora alto,la ricetta Monti creerà ulteriore recessione per il prossimo anno,il debito non è stato ridotto direttamente e rimane invariato,le liberalizzazioni annacquate non produrranno crescita,non si son fatte serie patrimoniali atte a ridistribuire ricchezza ridare fiato a chi non arriva ormai a metà mese e ogni giorno sta male rilanciando i consumi. A loro si sono uniti migliaia di pensionati defraudati http://eleboa.blogspot.com/2012/03/dopo-berlusconimontiil-nuovo-messia-che.html ANAM: Dopo Berlusconi,Monti....
Giuseppe Iadecola Paolo Di Vetta, dirigente dell'Unione Sindacale di Base, è stato di fermo insieme ad altri 4 attivisti dei movimenti sociali dopo essere stato malmenato e poi prelevato dalla Polizia dal pronto soccorso dell'Ospedale Santo Spirito di Romadove aveva ricevuto una prognosi di tre giorni per i colpi subìti. Di Vetta è attualmente trattenuto insieme agli altri attivisti presso il Commissariato Trevi, in attesa di processo per direttissima che potrebbe svolgersi domani.
Poliziotti italiani che lanciano pietre dall'alto di un ponte contro i dimostranti....MI VERGOGNO PER LORO!
Controllate gli ingredienti sulle bottiglie di shampoo e controllate se contengono una sostanza chiamata SODIUM LAURETHSULFATE, o semplicemente SLS. Questa sostanza si trova nella maggior parte degli shampoo,e i produttori la usano perche' fa molta schiuma ed e' economica. Ma il fatto e che l'SLS si usa per strofinare i pavimenti dei garage, ed e'molto forte. E' anche provato che puo'provocare il cancro a lungo andare, e questo non e'uno scherzo. Il VO5, Palmolive, Paul Mitchel, il nuovo shampoo della Hemp contengono questa sostanza. Allora ho chiamato una ditta e gli ho detto che il loro prodotto contiene una sostanza che fara' venire il cancro. Hanno risposto: "Si , lo sappiamo, ma non possiamo farci niente perche' abbiamo bisogno di quella sostanza per produrre la schiuma." Anche il dentifricio Colgate contiene quella sostanza per produrre le bolle. Dicono che mi manderanno delle informazioni. La ricerca ha dimostrato che negli anni'80 le probabilita' di prendere il cancro erano 1 su 800 e ora, negli anni '90 , sono 1 su 3,e cio e' molto preoccupante. Cosi' spero che prendiate questa lettera sul serio e la passiate a tutti quelli che conoscete, nella speranza di impedire di provocarci il cancro. La cosa e' seria, dopo che avete letto questa lettera cercate di informare tutti quelli che potete.
Giulio Spiga : se è per quello anche il 90% dei dentifrici, contengono floruro di sodio (altamente tossico se ingerito) il floruro è uno scarto della lavorazione dell'alluminio ,praticamente un sale che si deposita sul fondo delle vasche usate per elettrolisi.il problema era come smaltirlo,prima di convincere le persone che il floruro faceva bene ai denti. in America hanno pensato di smaltirne tonnellate ,direttamente scericandole nell'acquedotto con la scusa di prevenzonei per le malattie dentali ,anche per le persone che non potevano permettersi cure mediche private .è presente anche in molte bevande gassate,e gomme da masticare. può causare: cancro della bocca,spasmi muscolari,problemi alla concentrazione e ulcere se ingerito. come mai non ne parla nessuno?
11 marzo 2012
Alfano, il quid pro quo By ilsimplicissimus Licia Satirico per il Simplicissimus
Dopo essersi pronunciato contro il “teatrino della politica”, Angelino Alfano dà spettacolo dal pulpito di Orvieto. Il segretario per investitura, senza infamia e senza lodo, cerca energicamente di trovare il quid in grado di evitare la disgregazione di un partito terrorizzato dalle elezioni amministrative, diviso tra invecchiamento del leader carismatico, inseguimento della Lega e Grosse Koalition. Il delfino dallo sguardo ittico ha rispolverato un cavallo di battaglia da tea-party per conquistare il mitico elettorato “di centro”: la deriva zapaterista da matrimonio gay. Angelino denuncia con toni allarmistici il nuovo fenomeno virale: «lo zapaterismo è un germe che rischia di attaccare valori che noi difendiamo, come abbiamo fatto con il decreto su Eluana Englaro, la difesa della vita sin dal concepimento, oppure i tanti no che abbiamo detto sullo scardinare la famiglia». Così, se la sinistra andrà al governo, consentirà il matrimonio tra persone dello stesso sesso e darà dignità giuridica alle coppie di fatto, «distraendo le forze migliori dallo sviluppo e dalla crescita».
Non riusciamo a capire come un matrimonio gay possa distrarre le forze migliori dallo sviluppo e dalla crescita: forse il segretario Pdl vede le nozze gay come certi matrimoni messicani, che possono durare giorni tra colossali bevute e qualche pistolettata. Forse Alfano vede davvero il Pd come una forza politica di sinistra, naturalmente deputata a battersi per i diritti fondamentali della persona a prescindere dalla loro “correttezza” istituzionale. La sensazione, però, è che anche la bordata anti-gay sia una studiata manovra distrattiva, prontamente accompagnata nelle ultime ore dal consueto anatema-refrain contro la magistratura politicizzata che osa criticare la sentenza Dell’Utri. Se di provocazione si trattava, il Pd è caduto nella trappola. Bersani aggira la questione dei matrimoni gay, della bioetica e della tutela della famiglia per rimarcare i “toni da campagna elettorale”. Rosy Bindi, in un’intervista al Corriere della Sera, si premura invece di precisare che la parola “matrimonio” si addice alla sola unione eterosessuale, cui la nostra Costituzione darebbe la priorità. Tuttavia, il Pd “non ignorerà i diritti di tutti”: affermazioni sibilline che lasciano intendere ampie possibili intese con il famoso elettorato “di centro”, moderato e conservatore. Affermazioni che rievocano, in qualche modo, quelle della Pdl Stefania Prestigiacomo quando dice che il suo partito “non ha nulla contro i gay”, ma che i moderati si riconoscono nella famiglia e nel matrimonio come previsti dalla Costituzione: una frase che assomiglia, per certi aspetti, alla celebre battuta di Woody Allen “non ho nulla contro Dio, è il suo fan club che mi spaventa”.
Le prove generali di Grande Centro continuano sulla nostra pelle, a scapito dei nostri diritti e del significato delle parole. Anna Lombroso ha scritto ieri sul Simplicissimus che il matrimonio è diventato una sorta di apostolato contro il “laicismo militante”, già in passato indicato come manifestazione contemporanea dell’Anticristo (o di Zapatero, secondo gli uomini privi di quid). Nell’epoca della sospensione “tecnica” dei partiti politici, il matrimonio omosessuale resta l’ultimo vero tabù: i gay hanno diritti, ma non gli stessi diritti della famiglia “normale”. L’articolo 29 della Costituzione, strumentalmente chiamato in causa per dire ciò che non dice, parla però solo di “società naturale fondata sul matrimonio”. Cos’è la società “naturale” tra due persone? Quella fondata sulle diversità cromosomiche o sulla solidarietà parentale? Viene in mente l’opposizione tra natura e cultura cara a Rousseau: in natura l’uomo vive in una condizione di uguaglianza e di libertà, con la cultura è costretto alla disuguaglianza. La cultura, politica e tecnica, del nostro Paese è talmente intrisa di discriminazioni da occuparsi ormai solo delle persone più o meno uguali: imputati di serie A, cittadini di serie B.
Gli italiani – persino i moderati – attendono un partito laico che tuteli la persona e lotti per i suoi diritti fondamentali, che protegga il lavoro e garantisca equità in ogni campo: dai mercati alla giustizia, dalla bioetica all’economia. Angelino e le derive zapateriste non sono più inquietanti delle dispute su rango e dignità delle unioni gay o sull’ortodossia della morte, delle prediche papali sulla castità e dei certificati di buona condotta richiesti dalla Curia palermitana agli insegnanti di religione: di fronte alla nostra cleropositività la scienza è ancora impotente.
giovedì 29 dicembre 2011
Costantino Porcu: "La televisione è senza dubbio la droga piu' diffusa e che miete piu' vittime."
"Bossi ha sposato una palermitana, ha salvato in parlamento diversi mafiosi dalla galera e chiama 'terun' il presidente della repubblica, mi chiedo cosa c'entriamo ancora noi sardi con questo delirio, non mi stanchero' mai di ripeterlo : 'Gli unici confini li fà madre natura !'"
I cittadini della ridente località della Valsalega sono incolleriti: in alcune zone i telefonini non hanno campo. Non prendono, come si dice in gergo. E allora, tempo fa, accecati dalla rabbia, hanno preso carta e penna ed hanno scritto a Giorgio Napolitano. Che è poi il Presidente della Repubblica.
È un po' come se io scrivessi al Papa per lagnarmi del suono delle campane elettroniche che mi infastiscono non poco (che poi è la sacrosanta verità). Preferisco quelle in bronzo, dal suono imperfetto. Non potrebbe il Papa, dico io, tra una enciclica e l'altra, scrivere al parroco vicino a casa mia e intercedere per la mia causa?
Non sottovaluterei tra le tante cause della oramai famosa crisi italiana anche la fragilità nervosa.
Si accendono spropositate ire, si consumano rancori isterici: siamo un nugolo di ego esulcerati, di geni incompresi, che si alzano ogni mattina per battersi (senza nessuna organizzazione con terzi, naturalmente) contro l'ingiusto accanimento dell'universo verso noi stessi.
Mi ricordo molti anni fa, quando, giovane cronista di una piccola Tv privata, feci sessanta chilometri per andare a esprimere tutto il mio disgusto al direttore reponsabile per una non so quale ingiustizia che avevo subito al momento di redigere la scaletta per il notiziario.
Lui mi lasciò parlare poi alla fine mi disse serafico: “Pigliati 'na pastiglia”. Allora quella risposta provocò la mia ira sorda, che si trascinò per mesi e mesi. Ora gli dò ragione. Perchè della pastiglia me ne ricordo, del motivo della mia ira, no...
Pubblicato da AlBo a 15:08 Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su TwitterCondividi su Facebook12 commenti: Anonimo ha detto... Aldo..... passami tutto il flacone! Oggi va così!
Mariaconcetta
29 dicembre 2011 15:37 piero ha detto... Dissento.... sarebbe stato meglio ricordare il principio per cui ti sei fatto 60 km
29 dicembre 2011 15:41 Dario ha detto... Dopo l'odierna conferenza del Presidente del Consiglio credo sia proprio l'unica soluzione. Grazie Aldo e Buon Anno...
29 dicembre 2011 15:41 Anonimo ha detto... Grazie Aldo ora so come far tacere chi parla senza dare importanza chi ha davanti , ma solo per il gusto di sentire la propria voce tra una fetta di panettone e una di mandorlato bla bla bla . Poi quando chiedi di esporsi si tirano indietro e diventano vittime del sistema. Patrizia
29 dicembre 2011 15:58 Anonimo ha detto... molto bello e significatico Aldo , come tutti i toi scritti del resto. Il diritto di libera esressione dei propri disagi , la liberta , il sendo d'uguaglianza , l'espressione delle coseguenze fisiche e psichiche delle campane, costituisccono delle violenza intenzioneli, politiche e culturale. Per una eventuale cura di conseguenti stress, maattie mentali e di tutte le conseguenze psicologiche e psicopatologiche delle torture e delle violenze politiche subite,lo stato di sofferenza delle persone che si costituiscono come ostacolo alla realizzazione di una nuova individualita' e societa'non si risolvono con una " pastiglia " ne tantomeno sono risolvibili da persone che non riescono ancora ad attribuire all'uguaglianza il primato sugli altri valori.
Petrolio, Tripoli gela l'Eni "Modificheremo i contratti "L'annuncio del nuovo governo libico allarma l'Italia. Monti: "Andrò in visita a gennaio". Il premier libico Abdelrahim Al Keeb aveva rassicurato Scaroni, ma ora dice: "Faremo gli interessi dei libici" di VINCENZO NIGRO
Il premier libico Abdelrahim Al Keeb È allarme rosso per gli interessi dell'Eni in Libia: mercoledì scorso l'amministratore delegato del gigante petrolifero Paolo Scaroni ha incontrato a Tripoli il nuovo primo ministro provvisorio Abdelrahim Al Keeb. Il premier "tecnico" guida un governo che dovrebbe portare in 3-4 mesi il paese alle prime elezioni democratiche della sua storia. Nelle dichiarazioni "programmatiche" fatte poco dopo la nomina, Al Keeb aveva detto che avrebbe avuto solo tre priorità: preparare le elezioni, curare i feriti, riabilitare la vita civile nelle città libiche. Occuparsi dei contratti petroliferi sarebbe stato compito del primo vero governo "non provvisorio" nato dopo le elezioni.
Nell'incontro di mercoledì il premier aveva spiegato a Scaroni che avrebbe voluto rivedere soltanto due accordi "di sostenibilità" che l'Eni aveva concluso con la Fondazione Gheddafi. Sono due intese sociali, per l'addestramento di giovani e personale libico e per la costruzione di appartamenti da destinare ai cittadini libici. "È comprensibile che quegli accordi potessero essere rimessi in discussione, visto che erano stati siglati da un'organizzazione gheddafiana", dice una fonte del governo italiano, "e questo era stato annunciato anche al premier Monti quando Jalil era venuto qui a Roma. Per noi invece i contratti petroliferi non sono in discussione".
Scaroni quindi era rientrato rassicurato dal suo viaggio in Libia, Al Keeb gli aveva parlato solo dei "contratti di sostenibilità". Ieri pomeriggio la sorpresa: un comunicato fatto diffondere dal premier Al Keeb è molto più ampio, sembra includere anche i contratti petroliferi nella revisione che andrà fatta "in nome degli interessi del popolo libico". "Il capo del governo di transizione Abdel Rahim al-Keeb - si legge nella nota - ha informato l'amministratore delegato dell'Eni che i contratti firmati tra il gruppo e il vecchio regime saranno rivisti e riesaminati conformemente agli interessi della Libia prima di essere applicati". Tutto il mondo, continua il premier libico, "dovrà rispettare le scelte del popolo libico. Le compagnie straniere che lavorano in Libia dovranno provare che sono partner della Libia e non di Gheddafi e del suo regime".
Sia Scaroni che lo stesso presidente del Consiglio Mario Monti nei colloqui col leader del Cnt Jalil avevano avuto rassicurazioni sul fatto che la Libia avrebbe rispettato gli impegni con l'Eni e quindi con l'Italia. Tanto che proprio ieri Mario Monti, in conferenza stampa, ha annunciato che il 21 gennaio farà una visita a Tripoli, rispondendo all'invito di Jalil. Ieri Scaroni ha parlato 3 volte col ministro del Petrolio libico, per sentirsi ripetere ogni volta che "i contratti petroliferi non sono in discussione".
Ma la sorpresa del comunicato del premier Al Keeb rimane tutta e dovrà essere letta in controluce, per capire quali sono le dinamiche all'interno del governo provvisorio libico. Già il 20 dicembre un vice-premier libico, Mustafà Ben Shagour, aveva dichiarato che "tutti i vecchi accordi e trattati firmati con le compagnie straniere devono essere rivisti perché sia accertato che sono effettivamente nell'interesse del popolo libico". Segnale ulteriore che la partita dei contratti petroliferi minaccia di essere soltanto all'inizio, e che chi riuscirà ad ottenere posizioni di potere in Libia vorrà dire la sua sulla torta delle assegnazioni petrolifere, e magari anche sulle fette di torta già distribuite.