Tutti a bocca aperta sotto un balcone dal quale un nanerottolo ignorante, tra una mossetta, un saltino sulle punte e una “boccaccia”, chiamava l’Italia ad attraversare il periodo più buio e tragico della sua storia…erano gli anni ’30- ’40…l’Italia era fascista.
Dopo 15 anni di delitti, di arresti, di vera e propria cancellazione della cultura e del pensiero, di leggi razziali e deportazioni, di messe al confino e di arresti politici, di una guerra senza senso e senza speranza con l’appendice di quella civile; dopo quasi mezzo milione di morti e con il paese in macerie e allo stremo, il sacrificio di molti, di troppi, per un uomo come Mussolini, riconsegnò all’ Italia la libertà.
Era il 25 aprile, tre giorni dopo il dittatore veniva arrestato mentre, camuffato da soldato tedesco, cercava di scappare via dalla sua coscienza.
Di anni ne sono passati 66….tantissimi.
Eppure di quel virus, di quella ignobile malattia non ce ne siamo mai liberati. Tutti i “padri fondatori” di quella che è attualmente la nostra Repubblica, avevano chiaramente inserito il “fascismo” tra i reati da perseguire…anche il solo inneggiargli.
Poi uscì fuori, tra le fila di quelle istituzioni che mai sul serio si erano liberate di quel cancro, la mitica parola “riconciliazione”… Una parola quasi magica, imbevuta di quel buonismo senza senso, al di fuori di ogni minimo pensiero, solo di facciata, senza alcun significato concreto.
Riconciliazione?
...e con chi?...
Il fascismo è un reato….come lo è rubare, come lo è essere mafiosi, come lo è corrompere, uccidere….e come lo è in tanti altri casi….
Riconciliarsi con chi delinque?....ed inoltre farlo con chi ha nel suo pensiero la cancellazione della mia libertà di parola ed espressione?
Sulla farsa riga di questo pensiero non-sense chi nell’ombra si era appena nascosto, chi non trovava spazio “costituzionale”…quindi legale, ha pian piano ripreso voce. Nel marasma delle parole, nella mancanza di idee ed ideali, nel disprezzo delle regole e della società…si consuma ogni giorno il pasto del fascismo, che così diviene quasi “accettabile”…”riproponibile”…non diverso da quello che sembrava essere ai suoi inizi…il “regolatore” dei rapporti e delle libertà sociali. Gli episodi di razzismo?...dovuti alla forte immigrazione.
Le botte agli omosessuali…questione di pochi omofobi.
Simboli e vessilli della liberazione imbrattati e bruciati, manifesti fascisti?...atti di pochi…e sconosciuti.
E sminuendo sminuendo ci si ritrova con La Russa ministro, famoso per il suo saluto romano e il suo passato per nulla glorioso, con la Lega, partito xenofobo e con dentro le sue fila fior fior di nazi-fascisti, con le dichiarazioni di Renato Montagnolo di Prato, consigliere del PDL, che “innalza i calici” di fronte alla figura di Hitler, commemorandone la morte, etc…etc...
Poi si passa ai libri scolastici, dove il giudizio sul fascismo si ammorbidisce, come già nelle trasmissioni televisive…e i fratelli Cervi diventano i terroristi e i dittatori i difensori delle libertà.
Chi è morto per liberarci da questa malattia, chi si è sacrificato, chi è rimasto nei campi di concentramento e ci è morto per rifiutare di aderire alla repubblica di Salò non si accontenterebbe della manifestazione del 25 aprile per ricordarsi il perché…
Mio padre, i vostri genitori, i vostri nonni non hanno lottato per un giorno, ma per sempre.
E’ il momento di dire: “Ora se ne devono andare” !
P.S.: mi ero ripromesso di scrivere una delle frasi di Troisi, proprio riguardo al dittatore.
Si vanta, chi dal fascismo non si è mai curato, che grazie a lui…”almeno i treni arrivavano in orario”….Massimo rispondeva: “ e nu’ 'o putevano fa capo-stazione?"
(e non potevano farlo capo-stazione?)
Di: Il Pasquino